Massimo Ranieri,  una carriera veloce e senza freni

Massimo Ranieri, classe 1951. Napoletano di elezione prima che di nascita.
La sua carriera è poliedrica. Veloce e incalzante. Dopo pochi anni – già nel 1967– Ranieri incontra il successo vincendo il primo Cantagiro. E poi nell’anno successivo –1968– si affaccia per la prima volta sul palco del Festival. Nel 1969 si ripresenta a Sanremo con ‘Quando l’amore diventa poesia’ in coppia con Orietta Berti e di nuovo al Cantagiro vincendolo con ‘Rose rosse’. A Canzonissima arriva al secondo posto con ‘Se bruciasse la città’.
Per la regia di Mauro Bolognini debutta accanto a Lucia Bosè ed Ottavia Piccolo nel film “Metello” tratto dal romanzo di Vasco Pratolini incide il brano “Io e te” di Ennio Morricone, tema del film.
Il turbine di attività e di successi non accenna a placarsi , seguono premi importanti, va a Canzonissima con la splendida “Vent’anni”, e nel 1972 vince con “Erba di casa mia”.

E poi da lì una serie di successi in teatro e cinema che segnano una vita artistica in continua evoluzione e sempre in tensione.
Ranieri dopo 25 anni torna a cantare sul Palco dell’Ariston. Lo fa con la stessa carica emotiva della prima esibizione, con quella vis arcaica che mette nelle parole i sentimenti originari, la vita, la morte, l’abbandono.

Ranieri incanta per la grazia senza tempo.
La critica lo omaggia con il premio Mia Martini.
Una dedica a tutti gli immigrati che per anni sono stati di là dal mare.

Ascolta il brano di Sanremo 2022 “Lettera Di Là Dal mare”

Testo della canzone

Testo Lettera  Di Là Dal Mare
di F. Ilacqua Ed. Bmg Rights Management (Italy)/Rama 2000 International – Milano – Roma
La notte non finisce mai
L’America… lontana
Di là dal mare.
Dove piove fortuna, dov’è libertà
E l’acqua è più pura di un canto.
Ed è silenzio tra due sponde
La terra un sogno altrove.
Ma in un punto del viaggio la pioggia cadrà
Su ogni paura ed oltraggio.
Amore vedi così buio è

Questo mare
Troppo grande per
Non tremare.
E poi si sta
Col fiato a metà
E tutti tacciono e tanti pregano
Se il Signore vorrà…
E il passo perde il tempo
E niente sembra vero
Mai nessun temporale lavare potrà
Le nostre ferite dal sale
Amore vedi così buio è
Questo mare
Troppo grande per
Non tremare
Quasi giorno ormai
Poi il tempo si ferma
Qualcuno grida terra, terra, terra!
Amore vedi così buio è
Questo mare
È ferita che non scompare.
Dove va
Il tempo chissà
E gli occhi tacciono
Ma a notte sognano
Il motore che va.

Analisi linguistica della canzone

Ranieri canta a questo Festival 2022 la trama di mille vite.
Il testo è sospeso tra il sogno e il rimpianto di qualcosa che non si può realizzare: la libertà di vivere in modo autentico con diritto e dignità. Tutto il testo vibra attraverso parole sibilanti e acquose: vocali liquide che richiamano l’origine della vita, l’acqua, la vita, la terra.

Questo mare
Troppo grande per
Non tremare.

Ranieri incanta per la sicurezza con la quale afferma questo sogno
E gli occhi tacciono
Ma a notte sognano
Il motore che va.

Dalla prima esibizione in prima serata Ranieri cresce di intesità fino ad essere totale ed eterno.
La canzone è per lui, dificile pensare ad un altro interprete.

Tutto il potere della sua voce eterna in quel verso d’amore per la propria terra.
E l’acqua è più pura di un canto.

La linguistica in musica

La linguistica è il modo con cui ci avvicianiamo ad un testo, letterario, artistico o anche solo di uso quotidiano.  Le conversazioni, i discorsi, anche i sogni possono essere oggetto dello studio linguistico.  Applicare la lente dell’analisi testuale ci consente di sentire meglio le parole, e le sfumature che in esse abitano.
La linguistica è un potente strumento per conoscere altre storie a partire dalle vibrazioni sonore dei loro testi. Nella musica questo metodo è potentissimo.
Una buona analisi del testo porta con sè alcuni passaggi fondamentali per essere efficace e interessante.

1. Partire sempre da un testo

Perchè ci sia analisi è necessario che esista un testo scritto, che si genera da mille occasioni diverse: una conversazione, un colloquio, una storia o proprio una canzone.
Il testo deve essere il punto di partenza. Deve diventare una sorta di specchio riflettente per annotazioni tecniche, intuizioni, idee..

2. Scegliere un metodo

 

Più che mai necessario scegliere un metodo di analisi: cioè scegliere uno o più parametri su cui fondare la nostra esplorazione del testo. Ci interessano le parole? La struttura della frase? Il ritmo? Le sequenze paraverbali? L’analisi deve quindi essere prima preceduta da una griglia di fenomeni linguistici che vogliamo individuare e rendere chiari.

3. Sentire il ritmo della scrittura

Oltre agli aspetti tecnici non dimentichiamoci l’elemento più importante: l’ascolto. La scrittura va ascoltata e sentita. Cioè va letta e poi sedimentata nel tempo.  Ogni lettura infatti sarà diversa e farà emergere all’ascolto diversi suoni e significati. Sentire le parole è un esercizio che possiamo abituarci a fare.

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